http://www.ciboecibo.it

Versione ad alta accessibilità

<< torna alla versione normale



^ Torna al menu
Farina di Frumento senza segreti


Facciamo chiarezza: quando parliamo di farina, intendiamo?


Il termine farina indica, senza altra precisazione, la farina di frumento ottenuta per molitura dei semi di frumento di grano tenero, praticata fin dall'antichità. Vi sono due tipi di procedimenti: il più antico, tuttora in applicazione solo in piccoli molini a macina e con apparecchiature rudimentali, opera per schiacciamento. Il sistema moderno di molitura utilizza una serie di laminatoi per staccare la crusca e la parte più interna della cariosside viene poi grattata dai cilindri metallici in modo da ottenere la farina. La differenza tra i due procedimenti consiste nel fatto che con il vecchio sistema la cariosside viene frantumata tutta assieme e i diversi componenti che si mescolano nella farina vengono poi separati mediante setacci mentre con i sistemi moderni la separazione avviene nel corso stesso della molitura.
Quante e quali sono le farine di frumento?

Secondo la finezza del prodotto ottenuto le farine si distinguono in farina 00 o fior di farina, che è la più fine, completamente priva di crusca, e le farine 0, 1, 2 integrale, progressivamente meno fini e contenenti quantità crescenti di crusca. La legge italiana non tollera per le farine alcun trattamento chimico. Tuttavia è abbastanza frequente che le farine vengano sottoposte a trattamenti con composti chimici, i cosiddetti miglioranti, soprattutto al fine di renderle più bianche (imbianchimento) [estratto dalla voce Farina redatta da Romolo Schiavazzi per l'Enciclopedia Utet]
Come agiscono le farine di frumento sulla nostra salute?

A seconda del grado di abburrattamento e quindi a seconda del contenuto in ceneri (minerali) le farine si distinguono quindi in:



La farina tipo 00: nonostante sia la più comune in commercio è la meno indicata per la nostra salute infatti, essendo molto raffinata, fa aumentare troppo velocemente la glicemia. Questo aumento fa aumentare a sua volta di molto l'insulina e questa fa alzare i fattori di crescita che determinano la maggior parte dei tumori. Infine questi picchi di insulina favoriscono l'obesità, perché ci mandano in ipoglicemia, e questa ci fa venire fame di zuccheri. Più mangiamo zuccheri e più abbiamo fame di zuccheri [Franco Berrino]. La farina non è particolarmente indicata per la panificazione, meglio usarla per i prodotti di pasticceria.



La farina tipo 0: utilizzata per la panificazione sia casalinga ma soprattutto industriale. Dall'aspetto del tutto simile alla farina tipo 00 ha un contenuto di minerali leggermente superiore.



La farina tipo 1: leggermente più scura delle prime due, è indicata nella preparazione di pane e pizze



La farina tipo 2: con una maggiore quantità di crusca rispetto alla precedente Si distingue dalle altre farine integrali per il colore più scuro, oltre al profumo che emana dopo la cottura del pane. Può essere lavorata senza essere tagliata con altre farine. Grazie alle sue caratteristiche è ideale per la produzione di panini e pane oltre a taralli e pane da biscottare, ma soprattutto per fare il pane buono come quello di una volta, soprattutto se cotto nel forno a legna



La farina integrale: meglio se macinata a pietra è ideale per la panificazione e per ogni tipo di preparazione. La farina non raffinata provoca nell'organismo una risposta glicemica equilibrata che previene l'insorgenza dei tumori. Le fibre dei cereali regolarizzano la funzionalità intestinale ed evitano che le sostanze nocive ristagnino nell'intestino.
Ultime considerazioni

Nella scelta della farina per la nostra alimentazione quotidiana è quindi consigliabile sostituire le più raffinate (la tipo 00 e la 0) con quelle integrali. In questo modo aumentiamo la quota di fibre nella nostra dieta oltre ad evitare i danni delle farine molto raffinate di cui abbiamo parlato.

Un'ultima raccomandazione: acquistando il pane integrale attualmente in commercio occorre fare attenzione perché non tutte le farine “scure” sono veramente integrali. Molto spesso viene aggiunta della crusca alla farina raffinata neutralizzando in questo modo le caratteristiche di salubrità del prodotto.




Un mulino meccanico con macine di pietra
Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali - Programma "Frutta nelle Scuole" - Strategia Nazionale - [85078 bytes]
Il testo della "legge km zero" della Regione Veneto - [270231 bytes]
Saluti e Baci.. i viaggi del Postale tra i ggiovani e l'ammore.. - [1728003 bytes]
Il Prof. Berrino Primario Medicina Predittiva - Istituto dei Tumori Milano - [407545 bytes]
Pierluigi Paoletti del Centrofondi - Roma - [60975 bytes]
Il portale Ciboecibo.it - [514458 bytes]
Antonio Zullo - Assessore alle Politiche Sociali e alla Partecipazione - [41993 bytes]
Associazione Il Tuo Parco - [93238 bytes]
Prof. Giusto Giovannetti e le micorrize - [62657 bytes]
Il Postale della Salute - [95168 bytes]
Il Movimento dei Consumatori - [108857 bytes]
Vincenzo Longo - Istituto di Biologia e biotecnologia agraria CNR Pisa - [53635 bytes]
Il progetto degli studenti di architettura - [73022 bytes]
Collabora con noi, lascia un commento a questo articolo con i tuoi riferimenti oppure contatta redazione@ciboecibo.it - [674828 bytes]
Invito a ConsumAttori - [1000233 bytes]
Locandina della presentazione del GAC
- [969037 bytes]

Perchè bevo latte crudo - dott. Fausto Cavalli, Bevilatte srl
- [117477 bytes]

Elenco dei distributori di latte crudo in Italia
- [131363 bytes]

Locandina di Sulla Soglia
- [222978 bytes]

Pieghevole congresso Simpem
- [165567 bytes]

Tutte le informazioni, interverrà anche il Dr. Franco Berrino
- [250268 bytes]
La locandina del convegno con tutte le informazioni. Interverrà anche il Prof. Berrino. Maggiori informazioni sul Progetto Diana si trovano qui
- [517814 bytes]
Il rapporto sulla non sostenibilità del tonno in scatola stilato da Greenpeace.
- [1913416 bytes]

Locandina della presentazione del GAC
- [969037 bytes]

Lettera del Sindaco di Chieri e del Direttore Generale dell' ASL5 ai dipendenti dell'Ospedale Maggiore di Chieri.
- [542358 bytes]

^ Torna al menu