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L'Inran mette in guardia le neo mamme


Con un comunicato stampa del 26 gennaio 2010 l'INRAN, l'Istituto Nazionale di Riecerca per gli Alimenti e la Nutrizione mette in guardia le neo mamme ull'uso delle farine lattee per i neonati, in particolare sulle calorie nascoste nel misurino.

Lo studio, pubblicato su International Journal of Food Sciences and Nutrition e condotto dal Helmholtz Zentrum München, Institute of Ecological Chemistry (Germany) e dall'INRAN, nell'ambito del progetto europeo CASCADE, evidenza che i neonati (da 0 a 4 mesi) allattati esclusivamente con formule lattee potrebbero assumere giornalmente una quantità significativa di calorie in più rispetto alle raccomandazioni.

I prodotti oggetto della ricerca

Oggetto della ricerca sono 22 formule lattee per neonati, tra cui prodotti vaccini, ipoallergenici e di soia, sia liquidi che in polvere. Le Aziende produttrici coprono l'80% di tutto il mercato della UE ed i prodotti sono corredati da etichette con indicazioni sulla preparazione e di un misurino, del quale ne viene dichiarata la capacità in grammi.

La quantità di calorie assunte giornalmente con le formule lattee in polvere è stata calcolata seguendo le indicazioni riportate sulla confezione. In particolare, è stata presa in considerazione la quantità in peso misurata in base alla capacità dichiarata del misurino e per pesata.


Perchè occorre fare attenzione

Dal confronto dei dati si evince che per il 90% dei prodotti esaminati vi è rischio di un'eccessiva assunzione di prodotto. Ciò è dovuto a 2 situazioni:

a) le quantità di prodotto indicate in etichetta per le varie età sono superiori alle raccomandazioni (apportando fino a circa il 17% in più rispetto al fabbisogno energetico al 4° mese di vita)

b) il misurino ha una capacità maggiore rispetto a quella dichiarata (circa 0,5 g/misurino) e con l'aumentare del numero dei misurini bimbo al 4° mese riceve un surplus calorico giornaliero di circa 7% rispetto al fabbisogno.

L'effetto combinato delle 2 situazioni sopra descritte può comportare, per un neonato al 4° mese, un eccesso calorico fino a circa il 24% del fabbisogno energetico stimato dalla FAO e dall'OMS.
Come si è arrivati a questa scoperta

Raffaela Piccinelli, la nutrizionista dell'INRAN che ha realizzato il campionamento dei prodotti nei vari Paesi europei spiega: “Lo scopo originale della raccolta di prodotti per l'infanzia era la valutazione dell'esposizione agli interferenti endocrini in bambini da 0 a 9 mesi. Poi, come spesso succede quando si fa ricerca, sono state fatte anche altre misurazioni che hanno portato a risultati non meno interessanti. Nello studiare le etichette delle formule lattee per i primi 4 mesi, si è visto che i misurini e le indicazioni riportate in etichetta potevano portare ad assunzioni eccessive di calorie.
Quali rimedi adottare?

Per ovviare tale situazione si suggerisce di aggiungere in etichetta il consiglio ai “preparatori” dei biberon di verificare almeno una volta, per pesata, che l'insieme dei misurini utilizzati corrisponda effettivamente alla quantità di formula lattea prescritta dal pediatra. Inoltre, nelle istruzioni dovrebbe sempre essere indicato che il misurino va riempito “raso” e comunque non “pigiato”, come alcuni familiari e/o assistenti inesperti fanno nell'intenzione di nutrire meglio il bambino.

Il risultato di questa pubblicazione potrebbe avere implicazioni per la salute dei neonati, come spiega Catherine Leclercq, responsabile scientifico per l'Italia del progetto CASCADE: “Innanzitutto va ricordato che le raccomandazioni dei pediatri e dell'OMS sottolineano l'importanza di privilegiare sempre l'allattamento esclusivo al seno. Con l'allattamento artificiale la quantità di calorie ingerite dipende da chi prepara e somministra il biberon (dalle sue ansie, competenze, ecc.) che molto spesso è più preoccupato del fatto che il bimbo cresca in fretta e che sia “florido” piuttosto che sia “correttamente” alimentato. E' noto che un'assunzione eccessiva di calorie nei primi mesi di vita può essere causa di obesità nei bambini e poi negli adulti. Si comunicano questi risultati, osservati casualmente, per sensibilizzare al problema: produttori, pediatri e genitori.”



Per informazioni: Ufficio Stampa INRAN, Cristina Giannetti, 06 51494534, ufficiostampa@inran.it



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