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Latte crudo, facciamo chiarezza?


Iniziamo con il distinguere:

LATTE FRESCO: è il latte pastorizzato, venduto nelle confezioni che si acquistano normalmente al bar o al supermercato. Viene trattato a temperature relativamente basse per un tempo piuttosto breve, sufficiente per uccidere i germi patogeni senza rovinare prodotto, che resta fresco.
LATTE A LUNGA CONSERVAZIONE: viene trattato con il calore in modo più drastico, tanto che può essere consumato nell'arco di sei mesi.
LATTE CRUDO: viene commercializzato così come viene munto, senza alcun trattamento ad eccezione di una filtrazione.

Il latte crudo

Il latte crudo è quello che compriamo direttamente dagli allevatori tramite i distributori (ad oggi più di 2.000) che vediamo lungo le nostre strade. Ma le discussioni tra i pro e i contro il latte crudo non si placano. Il dato di fatto certo è che consumare latte crudo è un atto eticamente corretto se non encomiabile: si paga un giusto prezzo agli allevatori (1 euro contro 1.50 del latte fresco pastorizzato), che altrimenti, dovrebbero svendere il proprio latte all'industria a prezzi ridicoli, si consuma un prodotto a km0, non si inquina l'ambiente con imballi, contenitori usa e getta e con il trasporto.

Ma fa bene?

I problemi sorgono quando si parla della salubrità del latte crudo e capire se i detrattori o i sostenitori si esprimono in base a interessi di parte, invece che su dati di fatto oggettivi, è molto difficile. Noi ci proveremo.

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Allarme batteri

Tra il 2006 e il 2008, quando i distributori di latte crudo si stavano diffondendo, si verificarono 9 i casi sospetti di sindrome emolitico-uremica, un'infezione grave ai reni causata da un batterio, l'Escherichia coli 0157. L'infezione ha colpito i bambini, compromettendo la funzionalità dei reni, fino alla dialisi. Si sospettò che i contagi fossero provocati dal latte non pastorizzato e dalla carne cruda. I casi segnalati erano distribuiti in tutta Italia, con maggiore frequenza nelle regioni padane, attorno a Roma, in Campania e Puglia.

Si parlò  di campagna denigratoria con fini poco chiari (o chiarissimi..): il fenomeno del latte crudo alla spina parte proprio dalla nostra città, Brescia, ed è arrivato a a 1.000 distributori sul territorio nazionale (405 in Lombardia). Ognuno vende circa 100 litri di latte al giorno, per 365 giorni all'anno. Un litro di latte alla spina costa circa 1 euro, ovvero 50 centesimi meno del latte pastorizzato fresco da supermercato (fonte: www.clal.it). 18 milioni di euro che in un anno scompaiono dalle tasche delle grandi distribuzioni e multinazionali lattaie, a beneficio di noi cittadini che paghiamo meno e beviamo tutta salute, riscoprendo il rapporto diretto con l'agricoltura. (http://www.beppegrillo.it/2008/12/clicca_limmagin_1/index.html)

Il rischio era grande: la chiusura di tutti i distributori di latte crudo con un enorme danno per gli allevatori.

Il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini firmò quindi un'ordinanza con le misure da adottare per garantire la sicurezza dei cittadini in merito all'erogazione di latte crudo nei distributori automatici, entrata in vigore il 14 gennaio 2009.

Tale ordinanza prevede:


  1. l'obbligo di riportare sulle macchinette erogatrici e sulle bottiglie l'indicazione, oltre a quanto già previsto dall'Intesa Stato Regioni del 25 gennaio 2007, che il latte deve essere consumato previa bollitura; 

  2. l'indicazione, verrà riportata in maniera ben visibile ed a caratteri in rosso. come data massima di scadenza il 3° giorno dalla data della messa a disposizione del consumatore;

  3. la sospensione della commercializzazione di latte crudo attraverso macchine erogatrici non rispondenti ai requisiti

  4. il divieto di somministrazione di latte crudo nell'ambito della ristorazione collettiva;

  5. che il responsabile della macchina erogatrice debba escludere la disponibilità di contenitori destinati al consumo in loco del prodotto.


La Coldiretti ritiene "pesante e ingiustificata" questa ordinanza. "Prevedere la bollitura è davvero assurdo, il batterio della Escherichia coli mure a 70°. Così si uccidono tutte le proprietà organolettiche del latte crudo. Allora perché non prevedono un provvedimento analogo anche per il latte fresco, quello pastorizzato per intenderci": questa la prima reazione di un dirigente dell'associazione. Il latte pastorizzato, infatti, viene portato a una temperatura di 60-70°, e non a 105° come in caso di bollitura.E ancora a proposito dell'ordinanza: "È un provvedimento senza precedenti in Europa. In situazioni analoghe altri Stati non hanno mai preso provvedimenti del genere. Allora perché non fanno come per le sigarette e ci scrivono sopra 'Nuoce gravemente alla salute'. Sicuramente c'è lo zampino delle grandi industrie del latte".
 (http://www.ilsalvagente.it/Sezione.jsp?idSezione=1580)



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Proprietà nutritive del latte crudo: i sostenitori

L'ordinanza è esposta in bella vista in tutti i distributori di latte crudo d'Italia. In verità, accanto all'ordinanza in questione, vi è spesso anche un altro avviso, altrettanto interessante che indica le proprietà benefiche del latte crudo non bollito e che recita grossomodo così:

Per latte crudo si intende il latte appena munto, che non ha subito alcun trattamento termico o di omogeneizzazione, ma è stato attentamente filtrato e rapidamente refrigerato.
L'assenza del trattamento termico, come la pastorizzazione o la sterilizzazione (latte UHT) praticata al latte comunemente in commercio, consente di preservare integralmente le caratteristiche naturali, come ad esempio i preziosi Lattobacilli (fermenti lattici): rafforzano le difese immunitarie e riordinano la flora batterica intestinale e pare abbiano inoltre un importante ruolo in particolare nella disattivazione dei composti cancerogeni e nella prevenzione delle allergie.
Uno studio europeo che ha riguardato 14.893 bambini di età compresa tra 5 e 13 anni e che vivono in aree rurali in Austria, Germania, Olanda, Svezia e Svizzera, ha dimostrato che il consumo di latte crudo è associato a una riduzione dell'asma (-26%), della febbre da fie­no (-33%) e delle allergie alimentari (-58%).
Anche il grasso presente nel latte ha una notevole importanza, contenendo le indispensabili vitamine A e D, necessarie per l'assimilazione di calcio e della proteina. Il grasso del latte poi è ricco in acidi grassi a catena corta e media che proteggono dalle malattie e stimolano il sistema immunitario.
Alcune recenti ricerche indicano che l'acido linoleico presente e attivo nel latte crudo, promuove la riduzione di grasso corporeo e lo sviluppo della massa magra, ha proprietà immunoprotettive, anticancerogene e previene alcune patologie cardiovascolari. (www.bevilatte.it).
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Proprietà nutritive del latte crudo: i detrattori

Visto che ogni dato scientifico, nella nostra attuale informazione, è opinabile, allora diamo anche spazio a chi invece sostiene che il latte sia veleno:

Il latte vaccino, dovendo servire ai vitelli, che hanno una velocità d'accrescimento fisico notevolmente superiore a quell'umana (raddoppiano il proprio peso dopo appena 47 giorni dalla nascita, mentre il neonato umano lo raddoppia in 180 giorni), contiene dal 3,5% al 5% di proteine, contro l'1,2% del latte umano. (...) Tra l'altro ogni alimento ha valore nutritivo per la sua capacità di essere assorbito dal nostro organismo, non solo per la quantità di sali minerali, vitamine o proteine in esso contenuto. 

Il calcio tanto reclamizzato nel latte vaccino è in genere male assorbito dall'uomo, perché è associato con una percentuale (relativamente) troppo alta di fosforo (fattore inibente) e alla caseina. (...) Bambini affetti da otiti, tracheiti, catarri a ripetizione sono rientrati nella norma sopprimendo i latticini ed in particolar modo lo yogurt. (...) (http://www.vegetarian.it/mra/latte2009.pdf)
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Cercavamo chiarezza ma abbiamo le idee più confuse di prima?

Come abbiamo visto vi è una discussione lunga e articolata intorno al latte e in special modo, al latte crudo. Di certo l'introduzione in commercio di questo nuovo canale distributivo ha destabilizzato le grandi industrie lattiere che si sono ritrovate in concorrenza con piccoli allevatori, che preferiscono vendere il proprio latte direttamente al consumatore ad un prezzo equo, correndo il rischio di impresa (soggetto ai flussi di mercato), piuttosto che svenderlo alle grandi aziende.

I problemi di natura sanitaria che sono sorti sono sembrati quasi un pretesto per bloccare questo nuovo canale, tenuto conto che non vi è ancora adesso nessuna correlazione certa tra i nove casi accertati  sindrome emolitico-uremica e il consumo di latte crudo.

Se volessimo fare i pignoli noteremmo che, ad esempio, da un'indagine dell' Osservatorio epidemiologico della Regione Campania è emerso che a partire dal 1988, ogni anno sono stati osservati circa 30-40 casi di Seu (Sindrome emolitico uremica), per un totale di 439 casi notificati complessivamente tra il 1998 e il 2004. Sono inoltre stati identificati alcuni focolai epidemici, negli anni 1992, 1993 e 1997.
Il tasso nazionale d'incidenza medio annuale della Seu nello stesso periodo (1988-2004) è stato di 0,27 casi per 100mila abitanti, inferiore rispetto a quanto rilevato in altri paesi europei.
Quindi ogni anno ci sarebbero, secondo l'Osservatorio della Campania, circa 30-40 casi ogni anno di questa Sindrome emolitica uremica.

Come mai soli 3 casi nel 2007 e 6 nel 2008 hanno fatto intervenire il Ministero del Welfare per bloccare la vendita di latte crudo? (http://www.disinformazione.it/guerra_latte_crudo.htm)
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E allora mettiamoci il buon senso.

Come abbiamo visto vi sono pareri contrastanti sui benefici del latte e le nozioni su questo alimento variano (fino a contraddirsi) a seconda di chi li espone.

Rimandiamo quindi al buon senso che ognuno di noi possiede: consumare quantità smodate di latte crudo (o latte di qualsiasi tipo) non fa certo bene al nostro organismo. Ma se il latte è uno degli alimenti che compone la nostra dieta quotidiana, a dosi ragionevoli, allora basiamoci sui fatti:


Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali - Programma "Frutta nelle Scuole" - Strategia Nazionale - [85078 bytes]
Il testo della "legge km zero" della Regione Veneto - [270231 bytes]
Saluti e Baci.. i viaggi del Postale tra i ggiovani e l'ammore.. - [1728003 bytes]
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Pierluigi Paoletti del Centrofondi - Roma - [60975 bytes]
Il portale Ciboecibo.it - [514458 bytes]
Antonio Zullo - Assessore alle Politiche Sociali e alla Partecipazione - [41993 bytes]
Associazione Il Tuo Parco - [93238 bytes]
Prof. Giusto Giovannetti e le micorrize - [62657 bytes]
Il Postale della Salute - [95168 bytes]
Il Movimento dei Consumatori - [108857 bytes]
Vincenzo Longo - Istituto di Biologia e biotecnologia agraria CNR Pisa - [53635 bytes]
Il progetto degli studenti di architettura - [73022 bytes]
Collabora con noi, lascia un commento a questo articolo con i tuoi riferimenti oppure contatta redazione@ciboecibo.it - [674828 bytes]
Invito a ConsumAttori - [1000233 bytes]
Locandina della presentazione del GAC
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Perchè bevo latte crudo - dott. Fausto Cavalli, Bevilatte srl
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Elenco dei distributori di latte crudo in Italia
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Locandina di Sulla Soglia
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Pieghevole congresso Simpem
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Tutte le informazioni, interverrà anche il Dr. Franco Berrino
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La locandina del convegno con tutte le informazioni. Interverrà anche il Prof. Berrino. Maggiori informazioni sul Progetto Diana si trovano qui
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Il rapporto sulla non sostenibilità del tonno in scatola stilato da Greenpeace.
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Locandina della presentazione del GAC
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Lettera del Sindaco di Chieri e del Direttore Generale dell' ASL5 ai dipendenti dell'Ospedale Maggiore di Chieri.
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