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La Spesa Consapevole fa bene alla salute


Anche una pratica abituale come la spesa al supermercato può risultare fondamentale per la salute, infatti non vi è luogo più pericoloso ma nel contempo più salutare dell'ipermercato vicino a casa. La questione è non farsi trovare sprovveduti e capire ciò che si sta acquistando. Facendo la nostra spesa al supermercato dovremmo quindi sempre aver presente che stiamo acquistando prodotti destinati a essere introdotti nel nostro corpo e che questi prodotti possono far ammalare o risanare. Ecco quindi una piccola e non esaustiva guida per rendere più consapevole la nostra spesa al supermercato, per acquistare solo alimenti di cui effettivamente abbiamo necessità per la nostra quotidiana alimentazione e per stare lontano dai cibi non propriamente sani.


Gli ingredienti, questi sconosciuti

La prima cosa da sapere, per una spesa consapevole, è che gli ingredienti del prodotto che abbiamo scelto sono elencati in ordine di quantità, con i più presenti elencati per primi. Ma non sempre è così chiaro.

Ad esempio gli zuccheri: la quantità di zuccheri presenti in un determinato alimento potrebbe infatti non essere chiara, alcuni produttori utilizzano il trucco di indicare diversi tipi di zucchero (saccarosio, fruttosio, sciroppo di cereali, sciroppo di grano, zucchero di canna non raffinato, destrosio e altri zuccheri) in modo che la quantità di zucchero non compaia tra le prime posizioni dell'elenco degli ingredienti. Questo è un vero e proprio inganno che sposta artificialmente lo zucchero più in basso nella lista e non informa, di fatto, sul contenuto reale di zuccheri presente nel prodotto.

Altro esempio di informazione fuorviante è l'etichetta imbottita: è un trucco molto usato dai produttori del cosiddetto "junk-food" (cibo spazzatura) e consiste nel gonfiare la lista degli ingredienti con prodotti "salutari" (bacche, erbe, super-cibi) ma che sono presenti in quantità irrilevanti e la cui somministrazione non produce reali effetti sulla salute. Altri ingredienti invece, pare impossibile, potrebbero essere addirittura dannosi alla salute. Sono quelli i cui nomi, molto spesso, non sono alla portata di tutti. Certo è che se al posto di "conservante E250" (usato soprattutto negli insaccati) fosse indicato "nitrito di sodio", di cui è stata provata la tossicità (causa tumori a cervello, pancreas, colon), saremmo sicuramente più consapevoli di quanto stiamo acquistando.

E che dire del colorante Carminio? Chi direbbe che questo innocente colorante è in realtà fatto con le carcasse frantumate di scarafaggi rossi della cocciniglia? A parte la perplessità che ognuno di noi proverebbe nell'introdurre consapevolmente cibo derivato dagli insetti, non dovrebbe, per altro, essere ben indicata la derivazione, in modo che i vegetariani e i vegani ne siano informati?

Questi sono solo alcuni esempi su come "affrontare" una lista di ingredienti, spesso non comprensibile se non agli addetti ai lavori: non dare nulla per assodato, non farsi trovare impreparati di fronte ad un ingrediente sconosciuto e nel dubbio, non acquistare, vi sarà certamente un prodotto simile accanto a questo che conterrà ingredienti più comprensibili.


Alcune nozioni pratiche per evitare i cibi dannosi alla salute


La farina

In questi ultimi anni si sta diffondendo la buona pratica del pane fatto in casa, ma è indispensabile fare attenzione agli ingredienti che si utilizzano per non cadere nell' abbaglio che solo per il fatto di essere fatto in casa, sia più sano del prodotto acquistato al supermercato. La farina 00, ad esempio, è la più utilizzata per la panificazione casalinga ma essendo raffinatissima, (anche se biologica), è veleno per la nostra alimentazione quotidiana. Il Prof. Franco Berrino, Direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell'Istituto per lo Studio e la Cura dei Tumori, ci ricorda che la farina 00 fa aumentare troppo velocemente la glicemia. Questo aumento fa aumentare a sua volta di molto l'insulina e questa fa alzare i fattori di crescita che determinano la maggior parte dei tumori. Infine questi picchi di insulina favoriscono l'obesità, perché ci mandano in ipoglicemia, e questa ci fa venire fame di zuccheri. Più mangiamo zuccheri e più abbiamo fame di zuccheri. Il consiglio quindi è quello di scegliere farine integrali o semi integrali.


La frutta e la verdura

Ma passiamo al reparto frutta e verdura: che dire delle ceste piene di belle zucchine o di peperoni a gennaio? Ogni stagione ha la sua frutta e la sua verdura ma l'offerta dei supermercati ci ha abituati a trovare tutto e sempre. Per coltivare, appunto, le zucchine a gennaio, sono necessari alcuni "accorgimenti" che di naturale hanno ben poco. E' importante considerare anche che gli ortaggi fuori stagione, coltivati in serra con luce e nutrimento artificiale, alterano il nostro delicato orologio biologico capace autonomamente di regolare il ritmo sonno-veglia. Ritmi indispensabili per mantenere l'equilibrio biochimico a partire dal sistema nervoso, ormonale e immunologico. E se poi le zucchine arrivano da oltre oceano dovremmo domandarci se è il caso di acquistare un prodotto che ha percorso in aereo migliaia di chilometri (con conseguenti emissioni di CO2) per togliersi lo sfizio di una frittata di zucchine in pieno inverno! Da uno studio della Coldiretti emerge che se una famiglia scegliesse solo prodotti locali e di stagione, facendo attenzione agli imballaggi, potrebbe evitare di emettere fino a 1000 kg di CO2 in un anno e potrebbe risparmiare fino a 100 euro al mese sulla spesa. Infatti, molto spesso i prodotti importati o fuori stagione raggiungono prezzi al kg vertiginosi.


La carne

Siamo arrivati al reparto macelleria: ormai è noto a livello clinico che un forte consumo di carne rossa (soprattutto manzo, agnello e maiale) aumenta in m odo considerevole il rischio di tumore al colon, oltre ad apportare enormi quantità di calorie sotto forma di materie grasse, che possono favorire l'aumento di peso. Il consiglio, quindi, è di mettere nel carrello carni più magre, come il pollo o il pesce (ancora meglio pesce ricco di omega-2, vedi più avanti) cercando di sostituire la carne con altre fonti proteiche (ad esempio i legumi).
Non è necessario che la carne sia quotidianamente sulla nostra tavola e consideriamo anche la possibilità che la classica bistecca non sia il piatto principale di un pasto ma che la carne venga utilizzata per comporre nutrienti e variegate pietanze (ad esempio il couscous)


Lo sciroppo di glucosio, che piace tanto ai bimbi

E come fare a contenere le richieste dei nostri bimbi che seduti sul carrello ci chiedono tutte le ghiottonerie che vedono sugli scaffali? Naturalmente la cosa migliore sarebbe evitare merendine, snack e simili a beneficio di un buon panino con la marmellata, magari fatta con zucchero di canna e non raffinato... ma se proprio non si può farne a meno, meglio leggere con attenzione gli ingredienti e scegliere i prodotti in cui non compare, ad esempio, lo sciroppo di glucosio.  Può diventare una missione quasi impossibile, ma con un po' di attenzione e di pazienza, si può fare.

Lo sciroppo di glucosio infatti, dolcificante derivato dall'amido di mais conosciuto con la sigla HFCS (High fructose corn syrup), meriterebbe una trattato a parte, tanta ne è stata la sua diffusione. Questo componente, inventato dall'industria alimentare per abbattere i costi, aumentare il potere dolcificante e creare dipendenza, è accusato negli ultimi anni di essere la principale causa dell'obesità. Si pensi infatti che, negli USA, da quando questo tipo di dolcificante è stato messo sul mercato, i casi di obesità si sono moltiplicati. Presente in moltissimi degli alimenti di consumo quotidiano (bibite gassate, succhi di frutta, merendine, integratori, dolci, sciroppi, panini da fast-food dolci, cereali, biscotti, snacks e yogurt,sport drinks, ketchup e in un'altra infinità di prodotti alimentari industriali) lo scorso anno è stato dichiarato alimento "non naturale" dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense. Ma è proprio di pochi mesi fa la decisione di far marcia indietro e di restituirgli dignità di alimento "naturale". Cosa vi sia dietro a questo ripensamento è facilmente comprensibile se si pensa agli enormi interessi dell'industria alimentare.

Per tornare al nostro carrello della spesa, la raccomandazione è quella di scegliere possibilmente prodotti che non ne contengano, in modo da non assumere quotidianamente dosi di questo alimento "naturale".


Ma vi sono anche le buone notizie.

Lontana da noi è l'intenzione di demonizzare la spesa al supermercato, dove al contrario, con un po' di esperienza, di informazione e di maggiore consapevolezza (vedi l'articolo "Alcune istruzioni pratiche per una spesa consapevole"), è possibile prevenire e curare i nostri malanni.
Infatti vi sono molti prodotti di cui potersi "fidare", a cominciare da quelli biologici ("organic" in inglese), ormai presenti in tutti i piccoli e i grandi supermercati. Gli alimenti biologici sono prodotti con l'attenzione a conservare la sostanza organica del terreno, non sottoponendo quindi la terra a stress produttivi prolungati o a pesanti trattamenti chimici per aumentarne la produzione. Anche se la "filosofia" del biologico negli ultimi tempi sta incontrando alcune perplessità di merito (la certificazione è richiesta e pagata dal produttore dell'alimento da certificare, con tutte le implicazioni del caso, non ultima il fatto che essendo il produttore un cliente dell'ente certificatore e avendo il cliente "sempre ragione", alle volte riesce difficile pensare che tutte le certificazioni biologiche vengano emesse su basi prettamente scientifiche), rimane comunque una buona e sana pratica la scelta di prodotti che siano trattati con il minor numero di prodotti chimici e che non arrivino da lontano (e quindi attenzione all'etichetta che deve indicare il Paese di origine). La frutta biologica quindi è sempre fresca e di stagione perché la legislazione che regola le coltivazioni biologiche vieta l'uso di conservanti. Non ha assorbito sostanze chimiche di sintesi dannose alla salute e può essere mangiata anche con la buccia. È buona e gustosa perché mantiene intatta la corposità del proprio sapore contenendo meno acqua e più vitamine. Questo vale anche per le verdure e i legumi perché i prodotti biologici, raccolti senza forzare la crescita delle piante, contengono molta fibra e meno acqua, tante vitamine e proteine, e sono saporiti e nutrienti.


Alcuni esempi di cibo sano

Quindi tra gli scaffali troviamo molti prodotti che ci aiutano a star meglio, a cominciare, ad esempio, dal pesce, o meglio, dalle vongole (chi l'avrebbe detto!) indispensabile fonte di ferro, che consumate anche solo una volta ogni quindici giorni assicurano il giusto apporto di questo prezioso minerale. Rimaniamo nel reparto del pesce e troviamo, ad esempio, lo sgombro che a buon ragione è ritenuto una sorta di integratore proteico e vitaminico, ricchissimo di Omega3, grassi indispensabili per contrastare il colesterolo e l'accumulo di tossine nel sangue. Numerosi studi scientifici condotti su questo argomento evidenziano che tra gli effetti protettivi degli omega 3 i più rilevanti sono sicuramente:

* azione antiaggregante piastrinica (effetto antitrombotico), cioè ridurrebbero la possibile formazione di coaguli nel sangue.
* controllo del livello plasmatico dei lipidi, soprattutto dei trigliceridi.
* controllo della pressione arteriosa , mantenendo fluide le membrane delle cellule, e dando elasticità alle pareti arteriose.

Gli effetti principali quindi sono soprattutto legati alla protezione del cuore e del sistema circolatorio. Non solo alcuni pesci come sgombro, merluzzo, pesce spada, tonno, trota. sardina e aringa, sono fonti preziose di omega 3 ma anche i cereali, le noci, i legumi e l'olio di lino.

Scegliere un prodotto da mettere nel nostro carrello dallo scaffale dedicato ai prodotti da forno potrebbe essere una vero dilemma: il pane fa bene o fa male? I biscotti, le merendine, come rifiutarle ai nostri bimbi? Niente paura, anche in questo caso ci si arma di buon senso e si sceglieranno i prodotti con meno ingredienti, i meno elaborati. Ad esempio ottimo e salutare il pane con i semi di sesamo, ricchi di calcio; oppure alle noci ricche di ferro, calcio, magnesio, potassio, fluoro, rame, zinco, fosforo, un ottimo rimedio per combattere l'astenia e per migliorare i risultati sportivi!


In conclusione, ma non troppo

Naturalmente questo è solo un accenno ai pericoli in cui possiamo incorrere e ai benefici che possiamo trarre, facendo una semplice spesa al supermercato.

L'avvertenza è quella di non cedere alle lusinghe o di non pensare di avere assolutamente bisogno di quello yogurt visto tante volte in televisione, o di quella barretta dietetica che promette miracoli, ma di andare a colpo sicuro su ciò di cui necessitiamo e possibilmente conosciamo.

La nostra salute dipende in grande misura da come nutriamo il nostro corpo e considerando che all'inizio di questo millennio, per la prima volta nella storia, la mortalità per cancro ha cominciato a diminuire grazie alla prevenzione, non si può che essere incoraggiati a perseverare sulle buone abitudini alimentari e a fare in modo che oltre ad essere buone siano soprattutto sane. Per questo quando andiamo a fare la spesa al supermercato abbiamo la grossa responsabilità della nostra salute e di quella delle persone a cui provvediamo. Essere informati e consapevoli riguardo a ciò di cui ci nutriamo è una impegnativa ma fondamentale pratica per vivere bene e in salute.


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