Mozzarella (dal termine “mozzare”, operazione di formatura praticata tradizionalmente a mano, con l'indice e il pollice, nella fase finale della lavorazione) evoca suggestioni tutte italiane. La pizza, la mozzarella di bufala, la mozzarella in carrozza, tutte ricette della tradizione gastronomica italiana.
Eppure oggi la mozzarella viene prodotta un po' in tutto il mondo e se non si riesce ad ottenere un prodotto buono come quello italiano, allora si cerca di imitarlo e alle volte ci scappa anche la mozzarella che, per costare sempre di meno,
non è fatta più neppure con il latte
La mozzarella blu arriva dalla Germania ed è di oggi la notizia che sarebbe un
batterio nel liquido di confezionamento, il responsabile della particolare colorazione. Ne sono state sequestrate 70.000 confezioni, ma la domanda che ci si pone è come sia possibile che
la scoperta dell'anomalia sia stata fatta da una consumatrice e non dagli organi preposti al controllo italiani e europei. Domanda quanto mai interessante poiché, in questo caso, il problema si è rivelato in modo eclatante (la mozzarella appena aperta è diventata blu), ma in quanti altri casi non si nota nulla di strano?
La consumatrice in questione era informata del fatto che la mozzarella provenisse dalla Germania? Intendiamoci, non che gli alimenti provenienti dall'Italia siano assolutamente certi e sicuri. Ma le informazioni al consumatore sono indispensabili per aumentare la consapevolezza del gesto quotidiano dell'acquisto, per poter scegliere, a ragion veduta, un prodotto rispetto ad un altro.
Diventa quindi quanto mai importante arrivare ad un'etichettatura il più possibile completa ed esaustiva, è nel diritto di tutti i consumatori sapere esattamente che cosa stanno mangiando, rilevando le informazioni da etichette esaustive e scritte in caratteri che possano essere letti senza lenti di ingrandimento.