Il 2 e il 3 novembre, si è tenuto il 3° Incontro Internazionale CIISCAM (Centro Interuniversitario Internazionale di Studi sulle Culture Alimentari Mediterranee). Nella prestigiosa sede di Palazzo Soragna a Parma, un gruppo di studiosi provenienti da tutto il bacino mediterraneo ha lavorato sul “Consenso su una nuova rappresentazione grafica della piramide della dieta mediterranea” e ne ha quindi esposto i risultati.
Il risultato è la piramide qui rappresentata che si riferisce all'alimentazione di popolazione adulta dai 18 ai 65 anni.
La parte più importante è in basso, dove compaiono l'attività fisica, la convivialità come elemento culturale della dieta mediterranea e, tenuto conto dell'importanza della sostenibilità, fanno la loro comparsa la stagionalità e i prodotti locali.
Ad ogni pasto, risalendo la piramide, è necessario quindi consumare acqua (del rubinetto), frutta, verdura e cereali prestando molta attenzione ai colori. La cromaticità del cibo è sintomo di ricchezza di biovitamine e diversi elementi nutritivi.
A fianco della piramide si trovano delle indicazioni molto importanti che riguardano la frugalità, la moderazione dei pasti e il consumo limitato del vino.
Molto interessante, durante l'esposizione della piramide della dieta mediterranea, è stato l'intervento di Stefano Paludosi della Biodiversity International. Biodiversità significa anche cibi diversi, coltivazioni diverse che soddisfano anche bisogni nutrizionali diversi, diverse aspirazioni, desideri diversi, diversi raccolti, varietà e preferenze.
In questi giorni è in corso di valutazione all'UNESCO la decisione di elevare la Dieta Mediterranea a patrimonio immateriale dell'umanità. La mozione del precedente Governo italiano afferma la valenza culturale della nostra alimentazione. Il documento afferma, infatti, che la dieta mediterranea è “parte dell'identità storica e culturale del Mediterraneo, non è solo un modo di nutrirsi, ma è espressione di un intero sistema culturale, improntato, oltre che alla salubrità, alla qualità degli alimenti e alla loro distintività territoriale, a una tradizione millenaria che si tramanda di generazione in generazione”.
Una giornata molto interessante per comprendere la direzione che bisognerebbe intraprendere parlando di dieta mediterrana sostenibile. Molta attenzione al valore nutritivo del cibo ma anche al suo valore culturale e di dialogo fra i popoli. Un chiaro messaggio lanciato all'industria alimentare perchè sia possibile aumentare sempre più la sostenibilità delle produzioni attraverso l'innovazione e la richiesta alla grande distribuzione di interagire maggiormente anche con i piccolo produttori per ridurre la filiera di produzione.
Il comunicato stampa dell'INRAN a conclusione dei lavori
Ecco la nuova piramide alimentare della Dieta Mediterranea presentata a conclusione della III Conferenza Internazionale CIISCAM in collaborazione con l' INRAN.
Scienziati del Mediterraneo ed esponenti di istituzioni internazionali presenti alla III Conferenza Internazionale del Ciiscam, tenutasi a Parma il 3 novembre, si sono confrontati sull'evoluzione della dieta mediterranea e hanno elaborato la nuova piramide alimentare per la dieta mediterranea moderna
“E' la prima volta che, alla base di una piramide, vi sono cereali, verdura e frutta, cioè alimenti di origine vegetale, - afferma soddisfatto il prof.
Carlo Cannella, presidente dell'INRAN -. Ed è la prima volta che la piramide MD viene strutturata con gli alimenti che compongono un pasto principale alla base e, via via a salire, gli altri alimenti necessari a completare il pasto, distribuiti, a seconda che la frequenza di consumo consigliata sia giornaliera o settimanale”.
La Nuova Piramide della Dieta Mediterranea Moderna, rivolta a tutti gli individui di età compresa tra i 18 e i 65 anni, tiene conto dell'evoluzione dei tempi e della società, evidenziando l'importanza basilare dell'attività fisica, della convivialità a tavola e dell'abitudine di bere acqua e suggerendo di privilegiare il consumo di prodotti locali su base stagionale.
“E' una dieta mediterranea rivisitata all'insegna della modernità e del benessere, senza trascurare però le diverse tradizioni culturali e religiose e le differenti identità nazionali. La nuova piramide - conclude il prof. Cannella - può davvero rappresentare una macro-struttura in grado di adattarsi alle esigenze attuali delle popolazioni mediterranee, nel rispetto di tutte le varianti locali della Dieta Mediterranea”.
Viene così sottolineato il valore strategico della candidatura della dieta Mediterranea come Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità dell'UNESCO.