A cosa servono i solfiti
L'enologia corrente ritiene indispensabile l'impiego dell'anidride solforosa perchè consente di mantenere sotto controllo lo stato microbico e ossidativo del mosto-vino con relativa facilità e contenendo al minimo le spese. L'impiego dei fumi di anidride solforosa, prodotto dalla combustione di zolfo per risanare i tini è una pratica molto antica. Il suo utilizzo in vinificazione, invece, risale al periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale e si è diffuso enormemente nonostante gli evidenti rischi per la salute.
  
		 
		  
		  
Infarciti di solfiti
L'
anidride solforosa (SO
2) è 
tossica per inalazione, 
corrosiva e 
irritante per le vie respiratore e il tubo digerente e provoca 
alterazione nel 
metabolismo di alcuni aminoacidi e della vitamina B1.

 
La FDA (Food and Drug Administration) statunitense ne ha proibito l'uso sui cibi da consumare freschi e la Svizzera e l'Australia ne hanno vietato l'impiego. In effetti, oltre che in vinificazione, i solfiti vengono usati in moltissimi alimenti: baccalà, gamberi, crostacei freschi o congelati, frutta secca, prodotti sott'aceto e sott'olio, marmellate, etc.
Proprio per questo, la dose giornaliera ammissibile di anidride solforosa per l'uomo stabilita dall'Organizzazione mondiale della sanità viene spesso superarata con facilità, anche da un bevitore moderato.
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