Iniziamo con il distinguere:
LATTE FRESCO: è il latte pastorizzato, venduto nelle confezioni che si acquistano normalmente al bar o al supermercato. Viene trattato a temperature relativamente basse per un tempo piuttosto breve, sufficiente per uccidere i germi patogeni senza rovinare prodotto, che resta fresco.
LATTE A LUNGA CONSERVAZIONE: viene trattato con il calore in modo più drastico, tanto che può essere consumato nell'arco di sei mesi.
LATTE CRUDO: viene commercializzato così come viene munto, senza alcun trattamento ad eccezione di una filtrazione.
Il latte crudo
Il latte crudo è quello che compriamo direttamente dagli allevatori tramite i
distributori (ad oggi più di 2.000) che vediamo lungo le nostre strade. Ma le discussioni tra i pro e i contro il
latte crudo non si placano. Il dato di fatto certo è che
consumare latte crudo è un atto eticamente corretto se non encomiabile:
si paga un giusto prezzo agli allevatori (1 euro contro 1.50 del latte fresco pastorizzato), che altrimenti, dovrebbero svendere il proprio latte all'industria a prezzi ridicoli, si consuma un
prodotto a km0,
non si inquina l'ambiente con imballi, contenitori usa e getta e con il trasporto.
Ma fa bene?
I problemi sorgono quando si parla della salubrità del latte crudo e
capire se i detrattori o i sostenitori si esprimono in base a interessi di parte, invece che su dati di fatto oggettivi, è molto difficile. Noi ci proveremo.
1 2 3 4 5 6 >
Mappa dei distributori di latte crudo italiani
Perchè bevo latte crudo - dott. Fausto Cavalli, Bevilatte srl
- [1.17 Kb]
Elenco dei distributori di latte crudo in Italia
- [1.31 Kb]
Commenti